Scopri Vigo
La città più popolosa di Galizia con quasi 300.000 abitanti e 110 chilometri quadrati di grandezza, ha sperimentato negli ultimi anni una crescita spettacolare di visitatori che scoprono tutto un mondo al loro servizio nella bellezza della ria, nel suo patrimonio artistico-culturale, nelle sue opportunità di commercio e nel suo stato d’animo aperto e negoziatore, nella sua gastronomia e nelle sue infrastrutture.
Vigo è ben collegata grazie a una rete completa composta dal porto atlantico, dall’aeroporto, da autostrade e superstrade e dalla ferrovia che propongono un’offerta di trasporto per tutti i gusti e le destinazioni.
La città più popolosa di Galizia con quasi 300.000 abitanti e 110 chilometri quadrati di grandezza.Vigo è soprattutto mare. Un mare le cui acque ispirarono il nostro trovatore medievale Martín Códax , che trovò nel viavai delle onde il ritmo per le sue belle cantigas. E’ stato un caso quello che ha voluto che sette secoli dopo le sue composizioni, un libraio Vindel scoprì le cantigas in una pergamena che faceva da fodero a una copia del De Oficciis di Cicerone. Queste canzoni raccontano una bella storia d’amore ambientata nella Ria di Vigo.
Gli abitanti degli accampamenti lasciarono l’impronta, i romani di "Vicus Spacorum".E i pirati normanni, arabi, inglesi, olandesi e turchi…Chiaramente, il suo clima mite, la fertilità della terra e la posizione geografica strategica favorirono la presenza umana in questa zona da tempi immemorabili. Gli abitanti degli accampamenti lasciarono l’impronta in 26 insediamenti catalogati; i romani di "Vicus Spacorum", il cui nome avrebbe dato origine a quello odierno della città, le loro prime installazioni portuali, i pirati normanni, arabi, inglesi, olandesi e turchi ci obbligarono a temprarci nell’arte della difesa. Arte di cui ci servimmo per espellere le truppe napoleoniche dalla città un 28 di marzo del 1809 e che convertì Vigo, in "leale e valorosa città", titolo di cui celebriamo il bicentenario quest’anno, nella nostra tradizionale Festa della Riconquista.
A partire da questo momento Vigo inizia una tappa d’espansione che porta fino ai nostri giorni e che ci ha reso il principale porto da pesca della Spagna e uno dei maggiori del mondo. Attorno a quest’industria sorgono cantieri navali (Barreras e Vulcano) , conserviere (Bernardo Alfageme, Albo), così come tutti i tipi d’impresa vincolati con il mare (Pescanova). Il tessuto industriale della città si integra con fabbriche come quella della PSA - PEUGEOT in cui lavorano più di 7000 persone. Il turismo, sostenuto da invidiabili risorse naturali e culturali, e la ampia offerta imprenditoriale, di hotel e di alberghi completano la base economica della città. Inoltre, l’Auditorio – Pazo de Congresos “Mar de Vigo” e il recinto fieristico IFEVI, tra gli altri, convertono ogni anno Vigo in un punto d’incontro di importanti eventi a livello nazionale e internazionale, come la World Fishing Exhibition o la Copa Internacional de Salto (CSI).
Il principale porto da pesca della Spagna e uno dei maggiori del mondo.Se saliamo sul parco di O Castro, uno spazio verde in pieno centro, ammireremo una città in cui si fonde l’antico con il moderno. La città vecchia è piena di piazze, angoli e stradine fatti di antichi pavimenti pietrosi, ogni tipo di edifici che vanno dalla tipologia marittima a quella più borghese. Nel suo cuore troviamo il Tempio de Santa María, al cui interno è ospitato il Cristo de la Victoria, patrono della città. Più vicino, si trova la zona di A Pedra con la sua attraente offerta commerciale e alberghiera.
Intorno alla città vecchia si estende il resto della città: parchi forestali , spiagge, giardini, il belvedere di nuestra Señora de la Guía, quartieri dall’essenza marinara come quelli di Bouzas e el Berbés, percorsi urbani e zone pedonali si mescolano con edifici, aziende, centri commerciali, polisportive, lo Stadio di calcio del Real Club Celta e l’estesa area portuale. E tutto questo con l’imponente Ria di Vigo e le Isole Cíes e parte del Parco Nazionale, come sfondo privilegiato.
Il mare è storia, ricchezza industriale, commercio, mezzo di trasporto però anche sport e avventura.Nella zona portuale si trova il porto da pesca con i suoi mercati del pesce, cantieri navali, banchine e il porto per i viaggiatori, dove attraccano decine di crociere ogni anno e da cui partono molti viaggiatori per altri luoghi del mondo. Il mare è storia, ricchezza industriale, commercio, mezzo di trasporto però anche sport e avventura. La Ria di Vigo riunisce in sé le migliori condizioni per ospitare un porto; le eccellenti condizioni naturali per l’accesso e la protezione della navigazione, il suo paesaggio e la sua tranquillità creano un luogo ideale per la pratica delle attività nautiche durante tutto l’anno. Per questo motivo la Ria di Vigo è stata eletta come punto di partenza di eventi sportivi internazionalmente riconosciuti, come la Power Boat, la Volvo Ocean Race o il Desafío Atlántico de Grandes Veleros.
Vigo conta numerose spiagge a largo della sua costa. Dalle grandi spiagge sabbiose come quella di Samil o di Vao fino alle piccole calette di sabbia fina e acqua trasparente. Ma se parliamo di ambienti paradisiaci e biodiversità è essenziale recarsi alle Isole Cíes, arcipelago parte integrante del Parco Nazionale Isole Atlantiche. Conosciute come Isole de los Dioses nell’antichità, non è una sorpresa che tra di esse si trova quella che è conosciuta come la migliore spiaggia del mondo: Rodas.
Con questo bagaglio non c’è da sorprendersi che Julio Verne desiderò immortalare questo ambiente unico dando come titolo a un capitolo del suo libro Ventimila leghe sotto i mari "La Bahía de Vigo".
Non c’è da sorprendersi che Julio Verne desiderò immortalare questo ambiente unico dando come titolo a un capitolo del suo libro Ventimila leghe sotto i mari "La Bahía de Vigo".Il capitano Nemo entra nella nostra Ria per recuperare l’oro e l’argento provenienti dall’America che erano sepolti in acqua dopo la Battaglia di Rande che contrappose la flotta franco-spagnola a quella anglo-olandese nel 1702.
L’arte è eterea fino a che una mano la concretizza, la modella e la crea. Dalle prime manifestazioni architettoniche di dolmen e accampamenti militari passando per le chiese romaniche, le mura che dureranno più di 200 anni e le roccaforti difensive di A Laxe , San Sebastián e di el Castro fino ad arrivare allo splendore dell’architettura eclettica, modernista e razionalista in cui l’arte di lavorazione del granito raggiunge la sua massima espressione e delicatezza con nomi come Antonio Palacios, Jenaro de la Fuente, Gómez Román Enrique Miralles o César Portela. In quanto ad architettura religiosa meritano menzione speciale il tempio di Santa María, quello di Santiago de Vigo e l’ermita di A Guía.
Vigo ospita musei di arte gallega e archeologici (Quiñones de León, la Pinacoteca Municipale), contemporaneo (Marco), etnologico (Liste), del mare (Museo do Mar), delle parole (Verbum),... così come una grande varietà di fondazioni, centri culturali e sale d’arte con esposizioni permanenti e itineranti.
Agustín Querol e il suo Monumento a Elduayen, la trentina di scuture di Camilo Nogueira di Vigo, le opere allegoriche di Buciños, i grandi simboli scultorii della città: “el Sireno” di Francisco Leiro, il “Monumento al Trabajo” di Ramón Conde, i “Caballos” di Juan Oliveira, la “Puerta del Atlántico” di Silveiro Rivas o i “Nadadores” di Francisco Leiro e i più recenti, “Julio Verne” di José Molares o il “Monumento a los cantores, poetas y trovadores de la Ría de Vigo”, di Xaime Quesada costituiscono la ricchezza culturale della città.
E per lasciarsi un buon sapore in bocca possiamo sederci in un qualsiasi locale per degustare la magnifica cucina di Vigo. E’ d’obbligo recarsi alla via delle ostriche ad assaporare questi deliziosi bivalve con un buon Albariño o un Ribeiro in una cornice irripetibile. Però anche la carne, la frutta dei campi e soprattutto i nostri ineguagliabili frutti di mare e pesce, che, uniti ai vini galleghi, sono uno scoppio di sapore per qualunque palato. A Vigo, la tradizione e la modernità convivono e si completano tanto nelle cucine d’autore quanto nelle osterie più popolari.
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